mercoledì 20 gennaio 2016

Una giornata particolare

Ettore Scola

Ci mancherà Scola, forse anche per quell’innato piacere di farci rispecchiare nella miseria umana e nella sua sincera idealità. Basti pensare a quel film che doveva girare su idea di Gian Maria Volonté con Massimo Troisi: due anarchici, uno napoletano e l’altro torinese, devono preparare un attentato contro un principe ma non riuscendo a comunicare, se non in dialetti diversi, non si capiscono e l’attentato va a rotoli.
Peccato che nella sua ultima fase artistica non sia riuscito a mantenere una sua lucidità autoriale, probabilmente contaminato dalla mediocrità ormai imperante.
Ha raccontato quello che non vogliamo ammettere a noi stessi: siamo un popolo dove emergono aspetti comuni di crudeltà comportamentale lungi dallo stereotipo del "Bel Paese".
Poi esiste l'eroe, il trascinatore, chi va controcorrente, ma non è ancora popolo, e spesso l'amarezza dell'eroe sconfitto è quella per un popolo che non si riscatta, se non aspettando che arrivi "l'Uomo della Provvidenza".
E' morto un grande regista che ha saputo tratteggiare un'Italia non ancora contaminata dalle scorie nefaste degli anni '90, con tutto quello che ha comportato nel male e nel peggio...
I film di Scola sono la narrazione della storia e del progressivo e infinito degrado sociale e politico dell'Italia, dal '900 ai giorni nostri. Analisi sempre lucide, coerenti, essenziali e cristalline attraverso l'obiettivo di una cinepresa. Ci mancheranno, oltre ai suoi film, anche le sue interviste. Persone così ce ne sono state e ce ne sono davvero poche: Italiani con la "I" maiuscola.
E lo stesso vale per tutte le altre opere, dall'arte alla musica; al mondo esistono ancora grandi geni, ma il popolo viene quotidianamente bombardato di banalità, e si finisce con l'apprezzare prodotti usa e getta, alla portata intellettuale di tutti, rispetto a proposte più impegnative e decisamente più interessanti.
Il suo lavoro più bello rimane "Una giornata particolare", con l'indimenticabile confronto tra lo speaker radiofonico Mastroianni, destinato al confino e la vicina Sofia Loren, piegata dalla vita e dal ruolo che il tempo riservava alle donne.
Onore a un Uomo che ha contribuito alla crescita culturale del Paese. Grazie, Ettore Scola!

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