venerdì 8 gennaio 2016

E adesso chiamatemi Magda



Io odio chi non tiene conto delle piccole regole quotidiane della convivenza civile. E allora: 
Io odio chi lascia il dentifricio aperto e chi non sciacqua dal lavandino i segni del dentifricio dopo che si è lavato i denti. 
Io odio chi, dopo la doccia, non provvede a tirar via dalla vasca da bagno, capelli, per non parlare della sabbia, d'estate. E a chi non sciacqua la schiuma. 
Io odio chi, la mattina, nel preparare la colazione, lascia sparse le gocce su tutto il lavello. 
Io odio chi taglia il pane lasciando briciole ovunque.
Io odio chi, nel passaggio dal lavandino alla cucina, schizza tutto intorno, lasciando macchioline ovunque. 
Io odio trovare nei cassetti maglioni aperti, indossati e poi riposati senza ripiegare, camicie senza abbottonare il colletto.
Io odio grucce appese nelle chiavi dell'armadio della camera da letto.
Io odio chi mangia le patatine direttamente dalla busta, sbriciolando tutto intorno. 
Io odio chi dopo essersi fatto la doccia, lascia l'accappatoio bagnato sul letto, inumidendo il piumone e anche chi rifà il letto raffazzonato e a chi non piega il pigiama.
Io odio chi, quando cucina anche solo un uovo al tegamino, lascia i fornelli come se avesse preparato il pranzo per un esercito di barbari. 
Io odio chi continua a gettare spazzatura nel cestino dei rifiuti anche se il sacchetto è strapieno, confidando, forse, nel folletto di casa che passi a chiuderlo spingendo l'immondizia dentro.
Io odio chi, soprattutto d'estate, prende la bottiglia d'acqua dal frigorifero e poi non la rimette a posto. 
Io odio chi bevendo ad un bicchiere di plastica o di vetro, lo lascia finché non passi qualcuno a sistemarlo.
Io odio chi rispolvera dopo che ho già spolverato o spazza dopo che ho spazzato.
Io odio chi lascia le pantofole dal lato sbagliato del letto o le scarpe in mezzo alla camera da letto.
Io odio chi non spegne la macchinetta del caffè in tempo per non farlo straripare sui fornelli appena puliti.
Io odio chi pensa che i panni si auto-lavino e allora trovi in giro per casa panni da lavare, il cui ricovero adeguato sarebbe, invece, soltanto, il cesto della biancheria sporca.
Io odio chi costringe a lasciare in bagno, in bella vista, scopa e paletta per pulizie emergenti ed estenuanti.
Io odio libri, computer, oggetti sparsi nella sala da pranzo come fosse un deposito di raccolta indifferenziata.
Io odio chi lascia oggetti personali sulla mensola della cucina.
Io odio chi, quando finisce la schiuma da barba o il sapone o lo shampoo li lasciano nel bagno senza dirti che sono finiti.
Io odio chi usa il mio computer e poi dice che è "lento".
Io odio chi non avverte quando in casa finiscono le cose, segnarle sulla bloc- notes delle cose da comprare, no?
Io odio chi esce di casa la mattina come se stessero evacuando il palazzo per una bomba, lasciando tutto in giro, come in preda a una folle fuga.
Io odio chi non lava i piatti la sera dopo cena, prima di andare a dormire, perché non c'è niente di peggio che svegliarsi la mattina e trovare un lavello pieno di piatti sporchi. 
Io odio chi non rispetta il lavoro quotidiano, casalingo, ma non per questo meno dignitoso. 
Io odio chi non conclude la giornata con un sorriso.


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