È iniziato
il processo per i morti di amianto all’Olivetti di Ivrea e il programma
serrato delle udienze non lascerà certo dormire sonni tranquilli ai 18 imputati.
Si possono avere i migliori avvocati del mondo, ma quando un giudice decide che un processo deve procedere veloce, quello è il suo destino. Lo auspica la comunità eporediese che finalmente vede alla sbarra i manager che, secondo i pm, hanno condannato a malattie mortali, come il mesotelioma pleurico, almeno 14 lavoratori (le vittime del processo), di cui due ancora in vita. Assenti gli imputati eccellenti.
Si possono avere i migliori avvocati del mondo, ma quando un giudice decide che un processo deve procedere veloce, quello è il suo destino. Lo auspica la comunità eporediese che finalmente vede alla sbarra i manager che, secondo i pm, hanno condannato a malattie mortali, come il mesotelioma pleurico, almeno 14 lavoratori (le vittime del processo), di cui due ancora in vita. Assenti gli imputati eccellenti.
Non è facile veder processare quello che si riteneva un modello di
capitalismo illuminato, l’ingegner De Benedetti, editore del gruppo l’Espresso e
tessera numero uno del Pd. Oltre che neocittadino svizzero dove ha spostato la
residenza civile e fiscale.
Carlo De Benedetti
Il 25 gennaio scorso hanno sfilato in aula Silvana Cerutti,
investigatrice in camice in quanto medico e dirigente del Servizio prevenzione
e sicurezza negli ambienti di lavoro della Asl, ma soprattutto l'attenzione ed il silenzio è sceso con la toccante testimonianza di due sopravvissuti in gravi condizioni di
salute: Bruna Luigia Perello e Pierangelo Bovio Ferassa.
Bruna Luigia Perello
La prima ha
fatto l’impiegata dal 1971 al 1999, inalando le fibre di amianto presenti in
intonaci e controsoffitti, visto che l’azienda ha rilevato la presenza dell’asbesto nelle strutture dello stabilimento solo nel 1987; il secondo ha
lavorato alla catena di montaggio delle macchine da scrivere dal 1963 all”80,
dove ha respirato il micidiale talco a base di tremolite che serviva a rendere
maneggevoli i componenti. Di quella polvere a base di fibre di amianto
l’azienda ha iniziato a parlare solo a partire dal 1981 e a sostituirla cinque
anni dopo.
Testimoni che si raccontano nella loro sopravvivenza, perché qualcuno che sapeva ha taciuto e forse tacerà per sempre ..."
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.