martedì 26 gennaio 2016

Lirica d'Inverno


 Dev'esserci,  in terra o in cielo, un posto
dove  tutto sarà giusto...

Quando ascoltai questa canzone, un paio di anni dopo la morte di mio padre non avrei mai pensato di riproporla a qualcuno. Continuo ad  ascoltarla quando la malinconia prende il sopravvento e i ricordi diventano lame sottili. Mi trasmette grande pace ed armonia, ed una sensazione di tristezza che si tramuta in speranza. 
Inverno, è uno dei brani più belli di De André, l'ho amato fin da subito, perché mi ha piacevolmente catapultata in un microcosmo malinconico e dolce.
E’ una sinfonia di  trombe che suonano note che appaiono malinconicamente speranzose di qualcosa che non finisce. Il loro suono, legato alla voce profonda e perfetta formano una miscela  che non fa altro che incrementare il senso espresso dalla canzone: una tristezza che racchiude dentro sé una speranza.
La faccio ascoltare a chi sta vivendo quello che ho vissuto ed il mio è un gesto simile a quello che si può fare dividendosi un pezzo di pane secco senza nessuna velleità di risolvere qualcosa che è solo dentro di noi.
A volte nella vita non c'è poesia, nemmeno a cercarla, c'è solo ferro arrugginito, pareti bianche d'ospedale, c'è solo un gran silenzio che paradossalmente echeggia e ti stordisce, ti confonde e le parole sono impotenti quasi offensive.
Questa canzone è la mia in questo tempo che oggi è diventato nostro e con lo stesso silenzio la propongo a chi vorrà dividere con me  lo stesso pezzetto di pane raffermo che in fondo è di tutti noi.



Franco Battiato - Omaggio a Fabrizio De André
"Inverno"


Lyrics to Inverno

Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero

segna il confine fra la terra e il cielo.
Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un'altra estate.

Anche la luce sembra morire
nell'ombra incerta di un divenire
dove anche l'alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.

Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l'amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.

La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l'inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un'alba antica.

Ma tu che stai, perché rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.


  Fabrizio De André


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