Sembra
una storia di pirandelliana memoria, in occasione dell'incontro istituzionale
tra Matteo Renzi e il presidente dell'Iran Rouhani in Campidoglio, alcune
statue di nudo dei musei Capitolini sono state coperte con dei pannelli bianchi
su tutti i lati. La decisione sarebbe stata presa in segno di rispetto alla
sensibilità e alla cultura iraniane. Queste, secondo quanto si è appreso, le
opere che sarebbero state 'nascoste': la Venere Esquilina, il Dioniso degli
Horti Lamiani e un paio di gruppi monumentali, uno raffigurante un leone che
azzanna un cavallo e uno delle fanciulle. Ed il caso è diventato politico. Per
non mettere in 'imbarazzo' il presidente iraniano si è messa in imbarazzo la
cultura millenaria di un intero Paese: coprire le statue ai musei Capitolini è
un atto di enorme provincialismo da parte di un Governo che interpreta le
relazioni internazionali in maniera assai singolare.
La
logica che i renziani stanno diffondendo sui social ora è questa:
"E' solo un pretesto giornalistico. I paesi europei che ci criticano
secondo me lo fanno per invidia. Sono poi loro i primi a vergognarsi delle
tradizioni cristiane, quindi non capisco la polemica. Gli italiani intelligenti
pensano ai contratti miliardari in avvenire con l'Iran, le stupidaggini sono
per gli stolti." Ed è cosi che, portando questa logica alle estreme
conseguenze, arriverà il giorno in cui, per stipulare contratti miliardari,
venderemo ai privati senza tante remore anche il Colosseo e gli Uffizi e tutto
quello che in secoli di storia è diventato parte del nostro patrimonio
culturale e della nostra identità.
Patetici,
i Cesari si rivoltano nei loro mausolei assieme agli artisti.
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