venerdì 18 dicembre 2015

Non è Gelli il burattinaio ...

Licio Gelli
Un mitomane, forse, uno a cui si riconosceva un potere che alla fine lui stesso si è convinto di avere. Uno che tesseva relazioni e nulla più. Incarnava la favola del gatto con gli stivali. Andate a rileggerla.
Quando si finisce di recitare quella favola, se ce la si fa, bisognerebbe leggere la relazione Anselmi sulla P-2 scaturita dalla commissione d'inchiesta da lei presieduta, anche se gliela fecero molto annacquare per non far, già allora, crollare dalle fondamenta la stessa Repubblica.
A parte i (pochi) reati accertati a carico di Gelli il resto dei fatti ascrivibili alla P2 sono ipotesi di complotto. Pochi, ma molto inquietanti, quello del depistaggio sulla strage di Bologna. E così i suoi legami con Cosa Nostra che si possono considerare storicamente accertati anche se non hanno assunto rilevanza penale, la sua partecipazione alla vicenda Borghese ed i legami con la Cia sono un segreto di pulcinella.
I problemi dell'Italia non li ha causati la P2, ma l'incompetenza. Napoleone diceva di non attribuire alla malizia ciò che si può facilmente spiegare con la stupidità. Proprio il contrario dei complottisti che allontanandosi dalle vere cause dei problemi faticano a vederne la soluzione.
La Anselmi abbandonò anzitempo la politica anche per quella relazione che non le fu consentita, anche su pressioni del suo stesso partito, di concludere nel modo che pensava fosse giusto concludere. Le dettero il contentino di produrre la legge sulle "associazioni segrete" c.d. legge Anselmi che servì e serve a poco.
...Burattinai sono stati tutti coloro che si sono fatti sedurre, accalappiare, invischiare in vicende dai lati non oscuri ma chiarissimi, tutti aventi un unico scopo, quello del potere vero che solo il branco può dare, da soli tutti gli affiliati erano zero, insieme erano una potenza, era lo Stato nello Stato, una cordata che in altri tempi ed in altre epoche avrebbero fatto la storia. A Gelli va riconosciuto un'abilità che in pochi hanno avuto, quello di essere lo psicologo dei desideri reconditi, solo Andreotti e Cossiga ebbero la stessa abilita', ognuno coi propri metodi ed uomini...

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