Raffaele Cantone
Il Governo Renzi cerca di correre ai ripari, tra
mozioni di sfiducia alla Boschi e indagini della magistratura che coinvolgono
anche Banca d'Italia e Consob, mentre Padoan comincia a traballare.
Renzi dichiara che "a fare da arbitro
sulle richieste di risarcimento dei piccoli risparmiatori" truffati dalle
quattro banche "salvate" sarà Raffaele Cantone, capo
dell'Anticorruzione, e non gli organi previsti per legge, cioè Consob e Banca
d'Italia.
E' ovviamente una mossa politica, che cerca di
nascondere i problemi dietro la faccia dell' ex magistrato "competente e
integerrimo" che ormai fa da guardiaspalle di Renzi nelle situazioni
difficili.
Secondo Renzi la mossa di Cantone dimostrerà la
determinazione del governo a fare chiarezza, "caso per caso".
L'uscita di Renzi sembra la
mossa della disperazione, piuttosto che la soluzione del problema.
1) Il "caso per caso" dei risparmiatori
truffati ormai è nelle mani della magistratura ordinaria. Renzi non può bloccare
le indagini che stanno già facendo luce sulle responsabilità dei vertici delle
banche, di Bankitalia e Consob.
2) Per nominare Cantone come "arbitro" dei
risarcimenti, il Governo dovrà varare un decreto per cancellare o
modificare una quantità incredibile di norme già esistenti in materia di
responsabilità degli amministratori delle banche, di conflitti di interesse, di
negligenze riportate nel Testo Unico della Finanza, nel Testo Unico
Bancario, nei regolamenti operativi di Banca d'Italia e Consob.
3) Se Renzi ritiene inaffidabili gli attuali vertici
di Banca d'Italia e Consob può chiedere a Padoan di avviare le procedure per la
loro sostituzione, lasciando ai magistrati il compito di indagare e risarcire.
Fonti bene informate dicono che Draghi è molto
"arrabbiato" per quanto è accaduto e sta accadendo nel sistema
bancario italiano.
Non solo per la prova di incompetenza e collusione che
sta minando la credibilità dei vigilantes, ma soprattutto perché cominciano a
scoprirsi le radici lontane del marasma del sistema bancario italiano di cui
lui è stato conoscitore e controllore dal 2005 al 2011 in qualità di
Governatore della Banca d'Italia.
Inizia a consolidarsi un vecchio sospetto circa il suo
ruolo negli anni della crisi 2008/2010: Draghi avrebbe mantenuto sotto traccia
le vere dimensioni della crisi bancaria in Italia per potersi accreditare
presso i governi e le tecnocrazie europee durante la corsa alla nomination di
Presidente della BCE del 2011.
Il caso Montepaschi era l'ostacolo maggiore e per
questa sarebbe stato fatto esplodere solo dopo l'incarico a Draghi in BCE, così
come altre situazioni incancrenite da tempo come la Popolare di Vicenza, la
stessa Banca Etruria, Veneto Banca ecc.
Lo scandalo salva banche darà fiato a quanti, soprattutto
in Germania, accusano la politica attuale "della BCE di Draghi" di
essere più favorevole alla speculazione e all'azzardo morale anzichè
salvaguardare e valorizzare il risparmio dei cittadini.
Per Draghi, che ha sempre fondato la sua carriera
sull'immagine del tecnico preparato e super partes, la truffa italiana è
quantomeno "pericolosa".
C'è poi il problema non da poco che riguarda il futuro
delle banche italiane, assediate dai risparmiatori che cercano di vendere
obbligazioni e titoli strani, e si stanno rapidamente dissanguando per
fronteggiare le richieste di rimborso. Nel giro di qualche settimana il
fenomeno potrebbe non essere più circoscritto ma allargarsi: cosa farà la BCE
governata da un Draghi su cui pende il sospetto di aver nascosto il disastro
italiano?
In questo scenario, Renzi fa finta di non aver capito
che la crisi scatenata dal decreto salva banche non si risolverà con pochi
spiccioli "caso per caso".
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