mercoledì 9 dicembre 2015

Giubileo della normalità



"Anche la necessaria opera di rinnovamento delle istituzioni e delle strutture della Chiesa è un mezzo che deve condurci a fare l'esperienza viva e vivificante della misericordia di Dio che, sola, può garantire alla Chiesa di essere quella città posta sopra un monte che non può rimanere nascosta". Così Papa Francesco esordisce all'udienza generale in piazza San Pietro all'indomani dell'apertura del Giubileo della misericordia. "Risplende soltanto una Chiesa misericordiosa! Se dovessimo, anche solo per un momento, dimenticare che la misericordia è 'quello che a Dio piace di più', ogni nostro sforzo sarebbe vano, perché diventeremmo schiavi delle nostre istituzioni e delle nostre strutture, per quanto rinnovate possano essere. Ma saremmo sempre schiavi".



In tutti i conventi, le abbazie, le certose e le chiese cristiane di tutta Europa, si approfitti di questo "Giubileo" per distribuire buon pane, buoni dolci e biscotti, acqua minerale, crocifissi e immagini benedette e la benedizione del Santo Padre, a tutti i pellegrini.
Suore, frati e monaci sono inarrivabili nel preparare quel sano nutrimento. Non solo ma si darebbe del buon lavoro a panificatori, agricoltori, rivenditori e distributori...
Insomma, se deve essere un gaudio o un giubilo comune che lo siano!




Molti credenti non capiscono perché debbano ottenere da un uomo che essi giudicano pari a loro, cioè dal prete, il perdono per le loro colpe, perché non possano, come invece fanno regolarmente nell'angolo più nascosto e interiore della loro coscienza, riferirsi direttamente a Dio, senza passare per la Chiesa e il clero. È uno dei tanti segnali dell’incipiente protestantizzazione del cattolicesimo. Un sintomo impossibile da cancellare in un anno giubilare pur con tutto l’impegno e la buona volontà.



Che dire, poi, del son et lumiére show? La religione è tutt'altro che una rappresentazione scenica.
Una bella sceneggiatura, una coreografia sperimentata, le solite indulgenze, l'ossequio dei potenti in cerca di salvezza dell'anima e tutti più buoni, Natale per un anno, anche se non per sempre, come diceva Dalla. 



Non una sola porta, cosiddetta Santa, ma tante porte anche di legno e malandate.


Il rito dell'apertura della Porta Santa acquista il suo profondo e pieno significato se si rilegge il cap.10 del Vangelo di Giovanni, dove il Cristo - che ha dichiarato di essere "la via, la vita, la verità", proclama se stesso anche la Porta per entrare nel Regno di Dio: "...chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra per la porta, è il pastore ...Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo... Io sono il buon pastore".

 
 
Giubileo è una "buona notizia"  destinata a noi di questo tempo difficile pieno di ansie e paure in crescita.
Prosegue la linea dell'ultimo Concilio, "un percorso per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro… dove c’è una persona, là la Chiesa è chiamata a raggiungerla per portare la gioia del Vangelo e portare la misericordia e il perdono di Dio. Una spinta missionaria con la stessa forza e lo stesso entusiasmo. Attraversare oggi la Porta Santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon samaritano".


La religione è considerata dalla gente comune come vera, dai sapienti come falsa, e dai governanti come utile.
(Seneca)













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