domenica 13 dicembre 2015

Le utopie della Leopolda

 
 

Il primo discorso di Renzi alla Leopolda fu pieno di immagini, un testo holdeniano, «vogliamo metà parlamento e a metà prezzo», «un Paese che permetta le unioni civili come i paesi civili», «preferisca la banda larga al Ponte sullo stretto», «dica no al consumo di suolo e sì al diritto di suolo, di cittadinanza», «renda il lavoro meno incerto ma il sussidio più certo», vogliamo «rispondere al cinismo con il civismo» . Si dirà: la rottamazione non era spaccare tutto; vero, era la promessa di un’Italia dei meriti, «un paese dei promettenti e non dei conoscenti». 





BICAMERALISMO  
Cosa aveva detto
Una riforma cardine promessa nel 2010-2011 da Renzi era l’abolizione di una delle camere, per ridurre le lungaggini del processo legislativo. «Ne basta una, autorevole, con 500 persone». 
Cosa ha fatto
Si può discutere il come, ma Renzi sta mantenendo questa promessa; anche se in modalità lievemente diverse. Ha parzialmente conservato un piccolo Senato, che però non darà più la fiducia. 

  


PARLAMENTARI  
Cosa aveva detto
L’allora rottamatore indicò il «dimezzamento» del numero dei parlamentari, quindi dei costi; voleva 500 parlamentari, contestualmente all’abolizione secca di una delle due camere. 
Cosa ha fatto
La Camera resta con tutti i 630 deputati, intonsi. Nel Senato, sia pure in forma dimidiata, resistono 100 senatori. Il ceto politico è dunque stato ridotto, ma non nella misura promessa. 




LAVORO  
Cosa aveva detto
Renzi ha mai promesso questo Jobs Act? Originariamente parlava di «contratto unico a tutele crescenti», bozza Boeri-Garibaldi. «Non è libertà di licenziare, ma di assumere», diceva. 
Cosa ha fatto
La riforma l’ha incassata. Ma a quale prezzo? Abolito l’art. 18, i contratti sono a tempo «indeterminato» per modo di dire. E in un anno, il segno più è uno zero virgola. 




ROTTAMAZIONE  
Cosa aveva detto
Per il primo Renzi la «rottamazione» non era la conquista cinica del potere: era narrata come «la scossa meritocratica», e un radicale mutamento di procedura nelle nomine della nuove élite. 
Cosa ha fatto
La rottamazione si è limitata al «far fuori» pochi dinosauri; ma nelle aziende, e in politica, prevale finora, con alcune eccezioni meritevoli, il sistema spietato degli amici e dei fidati. 



LEGGE ELETTORALE  
Cosa aveva detto
La Leopolda del biennio 2010-2011 giurava che Renzi avrebbe abolito il Porcellum, e lottato per «ridare una vera scelta ai cittadini», tornando ai collegi uninominali. 
Cosa ha fatto
Renzi, con abilità di manovra ma anche spregiudicati metodi di pressione e trasformismi d’aula, ha sì abolito il Porcellum. Ma con una legge quasi ugualmente bloccata, e niente collegi uninominali. 

 

PASSARE DAL VOTO?  
Cosa aveva detto
Renzi ha sempre detto di voler tornare a dare la parola agli elettori: «Non andrò mai a Palazzo Chigi con inciuci di Palazzo e senza passare dal voto». 
Cosa ha fatto
Ha detto a Enrico Letta #staisereno, una formula che ormai resterà proverbiale di ogni accoltellamento politico nel chiuso di secrete stanze. E è andato a Palazzo Chigi senza passare dal voto. 
 


TASSE, EVASIONE  
Cosa aveva detto
La «rivoluzione copernicana» era: meno tasse sul lavoro, grandi tagli alla spesa; valutata un’imposta progressiva sopra i 200mila euro; «lotta seria all’evasione». Prelievo sui capitali scudati. 
Cosa ha fatto
Il bonus di 80 euro può esser visto come una forma di alleggerimento sul lavoro. L’Irap non è stata abolita. L’innalzamento del contante aiuta l’evasione. Nessuna progressività sui redditi altissimi.  



RAI  
Cosa aveva detto
La Leopolda veniva giù allo slogan di Renzi: «Via i partiti dalla Rai, da Finmeccanica, dalle nomine nei cda». La Rai doveva, testualmente, «tornare a produrre cultura in totale libertà». 
Cosa ha fatto
Essendo le nomine sotto i riflettori, Renzi ha scelto due profili (il direttore generale e il direttore editoriale) molto meritocratici. Ma i partiti prosperano; e il servilismo pare in una stagione d’oro. 



Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.