In questa società malata, che non riesce nemmeno a fare giustizia anche
quando una vittima è solo una vittima e un colpevole è solo un colpevole, è
sempre più difficile accettare certe decisioni come quella di regalare uno
sconto di pena a un mostro che ha pensato di poter disporre della vita e della
morte di un essere umano. Insieme a tanta società civile sono
indignata per il processo di primo grado in cui era già stato fatto un regalo
al colpevole concedendogli il rito abbreviato e sono tuttora scandalizzata per
lo scandaloso processo di appello che ha sancito l’incapacità della giustizia
italiana a garantire la punibilità del colpevole. Abbiamo assistito alla
comprensibile rabbia dei genitori che hanno dovuto assistere alla soddisfazione
del bastardo che ha infierito su Chiara con una violenza disumana fino a
ridurla in fin di vita e che fra pochi anni tornerà in circolazione. Vedremo
quando saranno rese pubbliche le motivazioni, motivazioni che qualunque natura
avranno non saranno mai accettabili.
“Dimenticata”, sì, ma anche umiliata, abbandonata, mortificata da uno Stato che lascia nel degrado le vittime sopravvissute alla "GIUSTIZIA".
“Dimenticata”, sì, ma anche umiliata, abbandonata, mortificata da uno Stato che lascia nel degrado le vittime sopravvissute alla "GIUSTIZIA".
Una storia vera, incredibilmente agghiacciante, di quelle storie che
ti lasciano la rabbia dentro per la mancata giustizia… vorresti poter fare
qualcosa, vorresti la verità. Ma la verità viene spesso irrimediabilmente tergiversata per
poter celare i gangli di una giustizia malata. E chi ne paga le conseguenze? Ovviamente
degli innocenti, delle innocenti in questo caso.
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