mercoledì 11 novembre 2015

Io continuo a stare con Chiara




In questa società malata, che non riesce nemmeno a fare giustizia anche quando una vittima è solo una vittima e un colpevole è solo un colpevole, è sempre più difficile accettare certe decisioni come quella di regalare uno sconto di pena a un mostro che ha pensato di poter disporre della vita e della morte di un essere umano.  Insieme a tanta  società civile sono indignata per il processo di primo grado in cui era già stato fatto un regalo al colpevole concedendogli il rito abbreviato e sono tuttora scandalizzata per lo scandaloso processo di appello che ha sancito l’incapacità della giustizia italiana a garantire la punibilità del colpevole. Abbiamo assistito alla comprensibile rabbia dei genitori che hanno dovuto assistere alla soddisfazione del bastardo che ha infierito su Chiara con una violenza disumana fino a ridurla in fin di vita e che fra pochi anni tornerà in circolazione. Vedremo quando saranno rese pubbliche le motivazioni, motivazioni che qualunque natura avranno non saranno mai accettabili.  
“Dimenticata”, sì, ma anche umiliata, abbandonata, mortificata da uno Stato che lascia nel degrado  le vittime sopravvissute alla "GIUSTIZIA".





Una storia vera, incredibilmente agghiacciante, di quelle storie che ti lasciano la rabbia dentro per la mancata giustizia… vorresti poter fare qualcosa, vorresti la verità. Ma la verità viene spesso irrimediabilmente tergiversata per poter celare i gangli di una giustizia malata. E chi ne paga le conseguenze? Ovviamente degli innocenti, delle innocenti in questo caso.





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