Ci vuole cuore, ci vuole umanità
per fare le leggi, ci vuole la voglia di capire le difficoltà che affrontano
quelli a cui stai toccando la vita.
Questo è evidentemente un governo che deve pagare pegno per il sostegno di un folto manipolo di diversamente onesti: il progetto di limitare le intercettazioni, il contingentamento dei tempi per il rinvio a giudizio e la responsabilità civile dei magistrati, solo per citare alcune recenti iniziative, sono chiaramente indizi del malcelato fastidio che provoca il potere giudiziario quando si occupa della nostra corrotta classe dirigente.
Questo è evidentemente un governo che deve pagare pegno per il sostegno di un folto manipolo di diversamente onesti: il progetto di limitare le intercettazioni, il contingentamento dei tempi per il rinvio a giudizio e la responsabilità civile dei magistrati, solo per citare alcune recenti iniziative, sono chiaramente indizi del malcelato fastidio che provoca il potere giudiziario quando si occupa della nostra corrotta classe dirigente.
È proprio questo il punto in
cui la nostra trama politica si è spezzata: sul palcoscenico italiano si
affollano grida e stridori, promesse e imbrogli, proclami e furbizie, ma manca
l'onestà intellettuale di ascoltare quella vocina che dentro di noi ci avverte
quando stiamo sbagliando, o facendo del male, o giocando sporco, o tradendo noi
stessi e i nostri principi. O più semplicemente esagerando. Addentrandosi nella
selva dei personaggi del teatro shakespeariano si rimane sorpresi nel trovare
affinità e similitudini con la politica dei nostri giorni e l'evasione diventa
un modo per ritrovare il senso delle proprie azioni, per immaginare un altro
mondo, e un'altra politica.
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