venerdì 10 luglio 2015

Giù le mani dal bambino che sei stato e che sarai ancora



Ci racconteranno che è stata colpa dei soccorritori per un eccesso di zelo, di quella dannata botola. Ci ubriacheranno di parole senza senso per non svelarci i nomi dei veri colpevoli morali. Si venderanno alla stampa e all'opinione pubblica con i loro volti costernati, falsamente addolorati e commossi. Si esibiranno con la cinicità celata da un ghigno di sofferenza. 
Ma questo è materiale per i grandi.
Tu eri semplicemente un bambino, e non potevi sapere di trovarti improvvisamente in un gioco più grande di te, che i potenti si divertono a costruire per passatempo. Tu l'avrai presa come un gioco, come una cosa divertente, con lo spirito disincantato dei bambini della tua età. Come quando guidavi la tua macchinina giocattolo. Alla fine si trattava di fare un saltino da una parte all'altra. Ma in un istante quel gioco pericoloso si è trasformato in una tragedia.
... E
i potenti, quelli che siedono sulle poltrone di velluto rosso non sanno che i bambini come Marco sono piccoli ma più intelligenti di noi. Che i bambini come Marco hanno le ginocchia ruvide e livide  e se le sbucciano perchè corrono e inciampano sul selciato. Che i bambini come Marco si asciugano il naso che gocciola con la manica della felpa pur di non smettere di giocare. Che i bambini come Marco non vorrebbero mai lavarsi  perché  non gli  importa di essere più belli. Che i bambini come Marco fanno i capricci anche se è Natale e che gli tocca andare a scuola in autobus. 
Non sanno che eri un bambino tranquillo e felice con i tuoi calzoncini corti e la tua maglietta ... e che se ora non ci sei più  è perché quel giocattolo che avevano costruito i grandi si è rotto troppo in fretta e non avevano soldini per ripararlo o se ne avevano, li avevano dati alle persone sbagliate.




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