Con 189 voti contrari, 96 favorevoli e 17 astenuti, l'assemblea del Senato
ha respinto la richiesta di arresto formulata dalla Procura di Trani nei
confronti del senatore Antonio Azzollini, nell'ambito dell'inchiesta sul crac della casa di cura della Divina Provvidenza di Bisceglie.
Il voto segreto ribalta la posizione espressa dalla giunta per le immunità che
a maggioranza aveva votato a favore della richiesta di arresto.
Lo scandalo della Divina Provvidenza è il risultato di tre anni di indagini
della Procura della Repubblica di Trani, che hanno dimostrato il perché della
bancarotta fraudolenta della casa di cura per malati psichici con sede a
Bisceglie: spreco di denaro pubblico, assunzioni clientelari, bilanci
falsificati, stipendi e consulenze d'oro, utilizzo di risorse non finalizzate
alla cura dei malati.
Ancora una volta la Casta difende se stessa. Ormai termini come
onore, senso dello Stato, responsabilità sono desueti. Una elite di persone
che si sente al di sopra della Legge che si autoprotegge da qualsiasi intrusione. In trent'anni non è cambiato
nulla.
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