La
storia non ha tempo e credo che la crudezza di eventi che segnano la vita siano
straordinari come la morte, perché la vita come la morte non è una formula
matematica, né una variabile scientifica. L’anima e le sue coincidenze
scivolano legandosi al destino di ognuno di noi, nel tempo e nello spazio.
Mi
hai descritto l'invisibile ragnatela dell'esistenza rivelandomi l'incognita di un primo
appuntamento, mi hai lasciato il ricordo dei Natali in famiglia, delle lezioni
di vita, che ti sorprendono sognante e addormentata tra le fiabe di una
prematura adolescenza. Sei nascosta nel doppiofondo sconosciuto della mia
anima, come una filastrocca che si finge di aver dimenticato ma che, in realtà, si ricorda in ogni verso, in ogni rima, nella metrica e nel suono. Mi hai lasciata impreparata, ma mi hai promosso consegnandomi gli strumenti per proseguire, regalandomi un percorso di vita inaspettato ed inatteso. Mi hai insegnato a restituire la speranza a chi non ne aveva.
Sei luce che non smette di illuminarmi, sei cicatrice di una ferita oggi come sedici anni fa.
Sei luce che non smette di illuminarmi, sei cicatrice di una ferita oggi come sedici anni fa.
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