Se qualcuno, domani, volesse riscrivere la storia d’Italia, secondo i “giudicati” della magistratura, ne verrebbe fuori un pasticcio da consegnare ai posteri per soddisfare il senso dell’umorismo piuttosto che per contribuire alla conoscenza di ciò che correttamente può considerarsi “storia”. Per questo il fatto mostruoso in sé di una “giustizia” fatta dopo quarantuno anni è ancora più mostruoso e grottesco se si pretende di sottolinearne il valore “storico”.
Non
confondiamo la giustizia con le sentenze. La giustizia incontra ostacoli,
inquinamenti dalle istituzioni e della politica. Le sentenze arrivano
quando cambia il ''momento '' storico-politico e a quale
storia o generazione può interessare una giustizia che arriva fragile e confusa
dopo quarant’anni?
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