lunedì 1 febbraio 2016

Tutta colpa del Paradiso


Francesco Nuti

Era il ragazzo d’oro del cinema italiano, ma quando non lo cercarono più minacciò il suicidio. E poi tutto il corteo degli amici di un tempo, ma si sa gli amici del mondo dello spettacolo sono più impalpabili degli spettri e altrettanto inaffidabili che ogni tanto lo celebrano, lo invocano e, mentre guadagnano pacchi di soldi o si assicurano comode pensioni nel carrozzone dello spettacolo, sbandierano fantastici “progetti” per riportarlo al centro della scena. Ma che Nuti sia sempre Nuti, anche bloccato sulla sua sedie a rotelle con la sua espressione smarrita, sgomenta, lo dimostra quel bigliettino, “ho paura”, consegnato in procura. Bisognerebbe rivedersi tutti i suoi film tenendo in mente quelle parole: perché Nuti ha sempre avuto paura, quando faceva il timido o quando baciava le più belle attrici, umili comprimarie nei suoi film da regista. Ha paura oggi, e ha paura del suo futuro. Ha costruito la sua vita sul nulla che è lo spettacolo, la sua imprevedibile ruota che gira, ti arricchisce e poi ti rovina, infine ti lascia solo.
Francesco, il tuo cinema è una pagina bellissima dell'arte cinematografica italiana.



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