giovedì 4 febbraio 2016

Anatomia di un dolore



Chi non ci ha mai detto, con più o meno convinzione, che tutto passa? Certo. Tutto passa. Il dolore, la malattia, l'attesa, il tempo, l'amore…tutto passa, ma mai nessuno che ci abbia mai detto dove passa. 
Passerà nelle vene, scorrerà inesorabile dentro di noi, tra i contorni del nostro essere, in ogni lacrima, in ogni vuoto, in ogni goccia di sangue. Solo una cosa è sicura. Passerà e passerà senza pietà, senza chiedere il permesso e senza sentire scuse.
Passerà quindi. E ci cambierà. Resisteremo, e poi passerà. Passerà si, ma mai del tutto.
I ricordi, quelli sì che fanno male.
Ci sono poi i momenti difficili, le titubanze, le giornate no, e allora cosa ci tornano in mente? Le nostre cicatrici più o meno perfettamente rimarginate, ma mai guarite, e tutti quei segni sul cuore e nell'anima che non si vedono ma ci sono. Eccome se ci sono. I nostri desideri più grandi, che siano state preghiere a una stella cadente, a una monetina lanciata in qualche improbabile fontana chissà dove. 
É vero che tutto passa e alcune cose finiscono, ma altre semplicemente, anche se finiscono, finiscono un po’ meno, senza finire mai del tutto.
Vedremo un mucchio di ricordi e di cose vecchie bruciare, e saremo lì a guardare, senza poter fare nulla per salvarle.
Ci sentiremo stupidi nell'accendere la radio e sentire per caso una di quelle canzoni che ascoltavi e riascoltavi piangendo, anche in mezzo alla gente, con gli occhi asciutti.
Perché non possiamo scappare dai ricordi.
Ricorderemo sempre, è inutile fare i moralisti, o fingere… Dimenticare è impossibile.
Tutti scaviamo prima o poi nel nostro passato, e continueremo a farci del male e ricordare è l'unico modo che esiste per imparare a dimenticare.

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