La mia idea di "petaloso"
Una parola che ancora non esiste ideata
dalla mente di un bambino di 8 anni. Un neologismo, con tanto di timbro dell’Accademia della Crusca, capace di diventare nel giro di poche ore, grazie
al passaparola della Rete, il termine più utilizzato sui social network. È la
storia di "pelatoso", un aggettivo
che sembra uscito dal mondo delle favole e che invece è nato sui banchi di scuola,
durante una lezione come tante nella classe di una terza elementare di Copparo,
in provincia di Ferrara. La
maestra chiede ai suoi bambini come descriverebbero un fiore e
per Matteo la risposta alla domanda è semplice e immediata: un fiore è “petaloso”, ossia pieno di petali.
La parola non è contenuta nei dizionari di italiano perché
non esiste, ma l’insegnante apprezza l’idea del suo alunno e decide di non
lasciare cadere quell’intuizione. “La parola, benché inesistente mi è
piaciuta… – racconta su Facebook – Così ho suggerito di inviarla all'Accademia della Crusca per una valutazione.
La risposta dell’istituto nazionale per la salvaguardia e lo
studio della lingua italiana non tarda ad arrivare, con tanto di complimenti al
piccolo ideatore. “La parola che hai inventato è una
parola ben formata e potrebbe essere usata in italiano, così come sono
usate parole formate nello stesso modo. La tua parola è bella e chiara. Ma sai come fa una parola ad
entrare nel vocabolario? Perché entri in un vocabolario,
bisogna che la usino tante persone e tante persone la capiscano. Se
riuscirai a diffondere la tua parola tra tante persone e tante persone in Italia
cominceranno a dire ‘Come è petaloso questo fiore’, ecco allora petaloso sarà
diventata una parola dell’italiano”.
Così sui social network è nata una vera e propria gara per
aiutare Matteo a fare di “petaloso” una realtà. Dopo che la maestra ha
pubblicato il parere dell’Accademia sul proprio profilo Facebook, nel giro di poche
ore la storia del suo alunno ha fatto il giro della Rete, diffondendo in modo
virale il neologismo. In breve, “petaloso” è diventato trending topic su Twitter, sono nati account e hashtag dedicati al
termine e al suo inventore: “E che #petaloso sia! Aiutiamo il piccolo Matteo a
diffondere l’aggettivo da lui inventato”.
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