« Quando un
napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello
che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo.
È come offrire un caffè al resto del mondo… »
(Luciano De Crescenzo, Il caffè sospeso)
(Luciano De Crescenzo, Il caffè sospeso)
Mi dicono
che a Napoli c’è il costume di
ordinare un caffè e pagarne qualcuno in più di quello che si è preso. Per
esempio, quattro persone entrano, si siedono, chiedono quattro caffè e dicono:
«Più tre sospesi».
Dopo un po’ si presenta un povero alla porta e domanda: «C’è qualche caffè sospeso?» Il cameriere guarda il registro degli anticipi, per verificare il saldo, e dice: «C’è». Il povero entra, si beve il caffè e se ne va, suppongo ringraziando per la carità. Si tratta di una solidarietà spicciola, è vero, ma se questo spirito si rafforza finiremo per andare al ristorante e pagare due pranzi, entrare in un negozio di scarpe e pagarne due paia, comprare un pollo e lasciarne due pagati, e cosi via. Del resto, sembra che non avremo altro rimedio. Visto che lo Stato adempie sempre meno e sempre peggio ai suoi obblighi verso i cittadini, spetterà a questi prendersi cura della società prima di trasformarci tutti, tranne i ricchi e i ricchissimi, in poveri da elemosinare, e dunque Senza nessuno che ci paghi un caffè.
Dopo un po’ si presenta un povero alla porta e domanda: «C’è qualche caffè sospeso?» Il cameriere guarda il registro degli anticipi, per verificare il saldo, e dice: «C’è». Il povero entra, si beve il caffè e se ne va, suppongo ringraziando per la carità. Si tratta di una solidarietà spicciola, è vero, ma se questo spirito si rafforza finiremo per andare al ristorante e pagare due pranzi, entrare in un negozio di scarpe e pagarne due paia, comprare un pollo e lasciarne due pagati, e cosi via. Del resto, sembra che non avremo altro rimedio. Visto che lo Stato adempie sempre meno e sempre peggio ai suoi obblighi verso i cittadini, spetterà a questi prendersi cura della società prima di trasformarci tutti, tranne i ricchi e i ricchissimi, in poveri da elemosinare, e dunque Senza nessuno che ci paghi un caffè.
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