Ogni notte insonne, disordinata, senza temporalità. Notti
che avevano occhi grandi e palpebre mai stanche, notti che aspettavano di
morire nella prima ombra della sera in cui il silenzio annullava ogni rumore,
ma lasciava come certi sogni vividi, timori che si allungavano sulle pareti
come ombre cinesi. Il silenzio non esiste, neppure quello muto di chi ti
circonda. Tu senti i loro passi ma non conosci i loro pensieri. Non ti è
permessa nessuna astensione da questa babele di pensieri, ma loro tornano. Sei
stanco nel convivere con la mente una specie di simbiosi eterna con la paura,
una roulette russa in cui non hai voce. In quella notte le ombre sulle pareti
prendono vita e un'arma diventata compagna fedele, spara. Urli e riprendi
respiro, una specie di caleidoscopio che rifrange pensieri dando voce a quel
silenzio.
Una storia vera che diventa vita, perché in fondo la vita, il vivere
quotidiano non è diverso da quei giochi infantili che una volta si facevano, guardie
e ladri, la differenza sostanziale è che nella vita vera non esistono più guardie ma solo ladri
in libertà, allora nell’adulto subentra il senso di responsabilità non solo
verso se stesso, ma anche verso le persone affettivamente più vicine che lo circondano.
Nella vita esiste l'evento imprevedibile di cui non puoi valutare il rischio.
Qualcuno sostiene che avresti dovuto fare un po’ il
veggente o magari l’analista e captare volontà leggendo anticipatamente
l’altrui pensiero. Qualcuno pensa che hai investito troppo in qualcosa che non sapevi,
che hai omesso azioni preventive.
Quanti politici trasformati in pifferai magici, in
ciarlatani, in falsi moralisti e benpensanti sono lì a processarti, a processare le intenzioni, la
tua vita, a indicare la direzione giusta.
Sono solo Storie che, come tante altre, lasciano solo righe
di sofferenza, procurano delusioni, dolori e rivoli di sangue .
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