Quello
che non è chiaro e che colpisce chiunque legga la politica attuale è
riscoprire ogni volta come dietro ci sia sempre un sottobosco di
intrallazzi, conoscenze, amicizie, collaborazioni che finisce nella
criminalità.
Se
siamo arrivati a questo livello di malaffare, che non ha pari nei Paesi
europei, è proprio perché è passata la cultura per cui non può essere
diversamente, che è normale per chi arriva nei posti di comando.
Una corruzione che serpeggia su una zona grigia, e
chi frequenta la zona grigia prima o poi cade anche in quella nera, è solo in
attesa dell'occasione giusta.
E’ evidente che la politica mette nei posti chiave
coloro che mantengono e rafforzano tale organizzazione e le dispute politiche
attuali sono solo bracci di ferro per incrementare la forza e l'influenza di un
gruppo a discapito di un altro, ma sempre con un certo fair play tra loro,
perché se oggi sono avversari domani potranno entrare in affari. Come piovre
scivolano insidiosamente nelle Istituzioni pubbliche, dagli Ospedali alle
Università, dai Ministeri alle Forze dell'Ordine, dalle Regioni ai Comuni,
ovunque.
Non dobbiamo più tollerare opacità e chi continua
ancora a guardare altrove non è più da considerarsi ingenuo, ma complice.
Abbiamo una classe politica e dirigente marcia,
perché deroghiamo pensando che le leggi vadano bene solo per gli altri e non
per noi, se non si torna all'intransigenza, al merito, ai valori e all'onestà
non riprenderemo mai più in mano la nostra nazione, il nostro lavoro e soprattutto
il futuro dei nostri figli.
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