martedì 5 maggio 2015

Far del bene è peccato?


Quando l’amore e le pratiche d’aiuto sono disinteressati c’è chi ritiene sia bene che non ricevano alcun sostegno. Speriamo che non si giunga nel futuro a comminare pene per coloro che si mostrino interessati a vendere i propri beni per darli ai poveri, sull’esempio di San Francesco.
Facile dire di avere una marcia in più quando si ha una fonte come lo Stato da cui attingere miliardi, più difficile quando di deve attingere al proprio portafoglio personale.
La ragione di questa attenzione e simpatia è che l’eresia nasce solitamente per affermare il primato dell’amore sul potere. E siccome tra amore e potere non c’è consonanza, è chiaro che chi sta dalla parte del potere diffida e, se i tempi lo consentono, perseguita gli operatori dell’amore.
Da questa lacerazione tra il nostro animo ancora romantico e il nostro corpo immerso nella ferocia dei consumi fattasi suprema legge di mercato, sorge un enorme volume di sofferenza psichica, di malessere sociale.
E’ la mina posta sotto le fondamenta della nostra fiducia nelle persone, nelle cose ed in noi stessi, è la figura più straziante della non coincidenza tra tempo della vita e tempo del mondo.
Vaghiamo tra i detriti dell’epoca. La nostra epoca non è contemporanea a se stessa ed il nostro cuore batte con quasi due secoli di ritardo.
Un infarto lento…

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