Il sorriso di Amy dodicenne che canta Happy birthday con voce matura, le canzoni scritte a mano, calligrafia infantile tra cuori e cancellature. Immagini intime e inedite di una creatura piena di vita e di soul diventata simbolo della parabola del successo: l'amore tossico, il linciaggio mediatico, la fine.
Colpisce e commuove Amy il documentario di Asif Kapadia sulla cantante inglese, presentato fuori concorso al Festival di Cannes.
Gli amici avevano capito che ad Amy stava succedendo
qualcosa di brutto: temevano che potesse morire. Ma qualcun altro decise che
doveva continuare a esibirsi. Persone diverse in momenti diversi hanno provato
a salvarla. Purtroppo qualcuno ha detto: "Va tutto bene, lei sta
bene", e la macchina è andata avanti.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.