Ci sono amori che ci trafiggono il
cuore con lame sottili,
lo penetrano ma non lo attraversano
per non farci morire.
Sono lame taglienti,
ma noi siamo brave ad anestetizzarci per non
sentire il dolore.
Il cuore sanguina, e noi lo
tamponiamo perché possa guarire,
perché possa continuare a battere.
Rimangono cicatrici profonde
e siamo di nuovo pronte a farci affondare un
altro fendente,
ma abbiamo imparato a curarci
e siamo brave ad aspettare che riprenda
il suo ritmo
a volte lento e a volte frenetico.
Siamo narcotizzate da amori
impossibili
perché abbiamo paura di perderli
o perché non conosciamo altre forme di “amore”
e continuiamo ad assuefarci
all’altalenante somministrazione di odio e amore
come se fossero ingredienti
inscindibili di un unico medicamento.
Il terrore di essere abbandonate o
perseguitate si tramuta in cieca passività.
Non si ha la percezione dei rischi perché non
vogliamo vederli,
siamo ancore senza timoniere.
Ci sono amori che ci mutilano
l’anima,
amputazioni impercettibili
all’occhio umano.
Costantemente e subdolamente schiave
di sogni calpestati,
di passioni cancellate,
di volontà soppresse e tanto più ne siamo
consce,
tanto più ci arrendiamo per
intelligenza,
per buon senso … o per paura.
Ettorina
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