Al politico di turno va il "plauso" per la sponsorizzazione dell’integrazione
tra strutture pseudo assistenziali e il "mondo di mezzo", per la promozione di un percorso
assistenziale e la gestione dell'esodo migratorio e non degli esodati.
Il politico, scevro da ogni sorta
di pregiudizio, ha forse rimosso che soggetti presenti in tale progettualità
hanno contribuito se non determinato lo svuotamento di una società non astratta.
Si pensava di offrire orientamento e accessibilità ai servizi, ma poi come troppo spesso capita per le
cose belle, l’idea iniziale ha perso "pezzi" svuotandosi delle sue funzioni, anzi
quasi snaturandosi.
Cosa sia successo, vorrei che qualcuno dia risposte, perché si fa fatica a capirlo, perché l’opinione pubblica ha bisogno di certezze, di
trasparenza, di coerenza e non di mere “promesse”.
La scelta dell'italiano "sano" è una scelta diversa, perché
non conosce strategie e compromessi e ripone speranze nella solidarietà attraverso
la coerenza, che cerca risposte concrete e che ha voglia di cambiare, ma che non condivide il metodo di chi dietro un
senso di appartenenza politica cerca di minare gli equilibri come fosse
l’ultimo anelito di un parassita. Il
principio cardine è seguire l’esempio ma soprattutto dare l’esempio. Il calcolo è miope se non si seguono segnali di
cambiamento.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.