domenica 13 settembre 2015

Il campo minato



L’inarrestabile galoppare delle tasse universitarie, accompagnato in parallelo da un crollo vertiginoso delle borse di studio messe a disposizione per gli studenti meritevoli ma privi di mezzi, è quanto caratterizza l’inizio di questo anno accademico, che non potrà certo essere ricordato tra i più fortunati. I nuovi criteri di calcolo hanno escluso migliaia di studenti che da un anno all'altro si sono ritrovati ad essere più ricchi pur senza aver guadagnato un centesimo di più. E poi, magari si accorgono che chi usufruisce dei benefici è un evasore!
La nostra Costituzione, infatti, e precisamente l’articolo 34 sancisce a chiare lettere come chi merita debba essere messo in condizione di raggiungere “i più alti gradi negli studi”, indipendentemente dal reddito a disposizione. Eppure, la fotografia che ci offre la Commissione europea, rappresenta appieno la distanza tra i diritti sanciti sulla carta e la dura realtà dei fatti.
Lo Stato per combattere i ladri colpisce gli indifesi. Le tasse si sprecano con le indennità di milioni di euro a individui inetti che fanno fallire le aziende di Stato. Si sprecano con i vitalizi dei politici e gli stipendi dei funzionari fannulloni, dei dirigenti immeritevoli. Si sprecano con gli appalti truccati. Si sprecano per mantenere in vita carrozzoni e fondazioni inutili.
Giusto colpire i falsari, ma assurdo fare in modo che tutti risultino ricchi. Ma le sorprese arriveranno con la legge di stabilità, i poveri diventeranno ricchi ed i ricchi diventeranno bisognosi. Il welfare verrà abolito per legge, un decreto che trasformerà l'Italia in un paese di benestanti, dal primo all'ultimo.
Purtroppo ci sono molti furbi che utilizzano le falle della Pubblica Amministrazione per godere di diritti che non gli appartengono, danneggiando enormemente chi ne avrebbe bisogno veramente. A questo si aggiunga il burocrate dello Stato che lavora per ostacolare, come in un campo minato, il cammino dei comuni cittadini.




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