L’inarrestabile galoppare delle
tasse universitarie, accompagnato in parallelo da un crollo vertiginoso delle
borse di studio messe a disposizione per gli studenti meritevoli ma privi di
mezzi, è quanto caratterizza l’inizio di questo anno accademico, che non potrà
certo essere ricordato tra i più fortunati. I nuovi criteri di
calcolo hanno escluso migliaia di studenti che da un anno all'altro
si sono ritrovati ad essere più ricchi pur senza aver guadagnato un centesimo
di più. E poi, magari si accorgono che chi usufruisce dei benefici è un
evasore!
La nostra Costituzione, infatti, e precisamente l’articolo 34 sancisce a chiare lettere come chi merita debba essere messo in condizione di raggiungere “i più alti gradi negli studi”, indipendentemente dal reddito a disposizione. Eppure, la fotografia che ci offre la Commissione europea, rappresenta appieno la distanza tra i diritti sanciti sulla carta e la dura realtà dei fatti.
La nostra Costituzione, infatti, e precisamente l’articolo 34 sancisce a chiare lettere come chi merita debba essere messo in condizione di raggiungere “i più alti gradi negli studi”, indipendentemente dal reddito a disposizione. Eppure, la fotografia che ci offre la Commissione europea, rappresenta appieno la distanza tra i diritti sanciti sulla carta e la dura realtà dei fatti.
Lo Stato per combattere i ladri colpisce gli indifesi. Le tasse si sprecano con le indennità di milioni di
euro a individui inetti che fanno fallire le aziende di Stato. Si sprecano con
i vitalizi dei politici e gli stipendi dei funzionari fannulloni, dei dirigenti immeritevoli. Si sprecano con gli
appalti truccati. Si sprecano per mantenere in vita carrozzoni e fondazioni
inutili.
Giusto colpire i falsari, ma assurdo fare in modo che tutti risultino
ricchi. Ma le
sorprese arriveranno con la legge di stabilità, i poveri diventeranno ricchi ed
i ricchi diventeranno bisognosi. Il welfare verrà abolito per legge, un decreto
che trasformerà l'Italia in un paese di benestanti, dal primo all'ultimo.
Purtroppo ci sono molti furbi che utilizzano le falle della Pubblica
Amministrazione per godere di diritti che non gli appartengono, danneggiando
enormemente chi ne avrebbe bisogno veramente. A questo si aggiunga il burocrate
dello Stato che lavora per ostacolare, come in un campo minato, il cammino dei
comuni cittadini.
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