C'è uno stato d'animo che faccio fatica a vivere, che mi
lascia inerte come una bambola di pezza abbandonata. Non è il dolore, il dolore
è vita. Non è la solitudine, la solitudine la riempi con parole o note. Neppure
la malinconia, la malinconia è dolce come una tazza di cioccolata. Non è il
silenzio o il vuoto di una presenza. E' la tristezza.
Trovo la tristezza uno degli stati d'animo più sconfortanti
che possiamo provare. La tristezza è una ragnatela abbandonata in cui muoiono
resti di speranze, in cui non sopravvivono comprensioni. La tristezza annebbia
lo sguardo, rallenta i pensieri e sconfina nel vuoto. Non mi piace essere
triste preferisco la malinconia seppur struggente, preferisco il dolore
rabbioso, il silenzio assordante, ma la tristezza è come una piaga non curabile
perché ciò che ti rende triste non cambierà. La tristezza ha lo stesso sapore
amaro della delusione. Non mi piace essere triste. La tristezza mi confonde, la
tristezza è nelle parole che ancora leggo e so che moriranno nel loro
abbandono, la tristezza sono le parole che ancora leggi e mi feriscono nella
ostinata incapacità di comprendere il mio disagio. La tristezza è sconforto.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.