domenica 31 luglio 2016

L'indimenticabile eleganza di Anna Marchesini

Anna Marchesini

Dedico questa poesia ad Anna,
da

"Gente sul ponte"


Ti togli, ci togliamo, vi togliete
cappotti, giacche, gilè, camicette
di lana, di cotone, di terital,
gonne, calzoni, calze, biancheria,
posando, appendendo, gettando su
schienali di sedie, ante di paraventi;
per adesso, dice il medico, nulla di serio
si rivesta, riposi, faccia un viaggio,
prenda nel caso, dopo pranzo, la sera,
torni fra tre mesi, sei, un anno,
vedi, e tu pensavi, e noi temevamo,
e voi supponevate, e lui sospettava;
è già ora di allacciare con mani ancora tremanti
stringhe, automatici, cerniere, fibbie,
cinture, bottoni, cravatte, colletti
e da maniche, borsette, tasche, tirar fuori,
sgualcita, a pois, a righe, a fiori, a scacchi, la sciarpa
riutilizzabile per protratta scadenza.




Anna Marchesini


Lei sicuramente ha affrontato e ha dovuto affrontare questo aspetto della vita, un fardello molto pesante. Ma immagino che non abbia mai fatto trasparire il suo dolore, l'abbia celato come solo un'artista del suo calibro sapeva fare, profondamente. Ha attraversato questa prova, così dura con la sua ironia, con la sua dolcezza e forse a volte anche col silenzio.

L'autrice della poesia, una poetessa che immagino piacesse ad Anna, Wislawa Szymborska.


#siamotutti048


 

La visita di Matteo Renzi a Taranto non è stata gradita dai cittadini che si sono riversati nelle piazze per manifestare contro di lui e la sua politica. Centinaia di persone con cartelli e striscioni sono scesi in piazza per portare le tristi storie dei loro cari morti per il tumore provocato dall'acciaieria.
La tensione che si scioglie in un abbraccio. Quello tra un poliziotto e una madre, che venerdì era scesa in strada, a Taranto, in occasione della visita in città del premier Matteo Renzi, per protestare contro le scelte del governo sull’Ilva. La donna si è presentata davanti alle forze dell’ordine con appeso al collo un cartello con scritto #siamotutti048, dove 048 è il codice di esenzione per i malati oncologici. 





L’agente, un vicesovrintendente del reparto mobile della polizia, invece, è sopravvissuto a un tumore e vedendo quella signora non è riuscito a trattenere lacrime di commozione. L’immagine dell’abbraccio è stata postata dalla signora sui social con poche righe di commento.
Anche la signora ha pubblicato su Facebook la foto e l'ha accompagnata a questa didascalia: "Io lo so che siete anche voi con noi, lo so. Perché siete padri, fratelli, figli di 048; siete come gli operai dell'Ilva: portate il pane a casa. Poveri cristi, come noi". Immediatamente, l'immagine è stata ripresa dal profilo social della polizia che con qualche riga ha voluto spiegare cosa c'è dietro a quel gesto.
"A Taranto ieri hanno manifestato parenti e amici di persone che non ci sono più, o stanno combattendo contro una brutta malattia e su Facebook, una delle mamme che erano lì, ha postato questa foto con questa frase emozionante" - si legge nel post. Ma quello che veramente colpisce è che il poliziotto simbolo di questa foto, in passato, ha dovuto lottare contro quel maledetto cancro. Ha provato sulla sua pelle cosa signifca soffrire per davvero.
Così ha voluto spiegare ai colleghi il perché di quell'abbraccio: "Quando ho letto quel cartello ho provato un colpo al cuore, in un attimo ho ripercorso quei momenti brutti e mi sono commosso. Non sono riuscito a trattenere le lacrime sotto il casco, la signora deve aver intuito qualcosa e mi ha abbracciato. Oggi mi sento un miracolato e fortunato per aver avuto sempre tanti colleghi che mi sono stati vicino".

Matteo Renzi a Taranto