sabato 20 giugno 2015

Il tempo che non viviamo




Sembro un elastico in continua espansione e contrazione, non conosco misure equidistanti che mi diano armonia.

Ordino alla mia mente e al mio corpo di controllare emozioni incastrate nel cuore o nella psiche e poi non riesco a disfarmene. Obbligo la mia anima ad esercizi violenti di auto accettazione e lei non mi ascolta. Quale misterioso ingranaggio si cela dietro quella massa di muscoli che si contraggono e si espandono senza un ordine preciso?

Non sarà quella corteccia celebrale che si mescola al pensiero a dare ordini al mio cuore. Il Cuore? Un altro muscolo vulnerabile, contraibile, percettibile. Un orologio di estrema precisione che scandisce il tempo come un cronometro e che trasmette sogni, sensazioni, disagi o amore.

Sono un piccolo essere vivente con percezioni di un passato e di un inevitabile futuro. Non riesco a trasmettere impulsi, ad inviare messaggi, a coordinare pensieri.

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