Vorrei campi sui quali crescano fiori di idee e progetti per i dimenticati, vorrei figli che guardino orgogliosi i loro genitori,
vorrei padri e madri che raccolgano i frutti del loro amore, vorrei amici che
mi ricordino per il mio essere, il mio pensiero, il mio donarmi.
Vorrei costruire su di
loro castelli di solidarietà, scale per salire sui propri ideali, ringhiere su
cui poggiare le proprie forze, viali per camminare sino alla meta, alberi per
ripararsi quando la pioggia sarà troppo incessante o quando il sole potrebbe
bruciarli.
E quando, quel tiepido sole di maggio illuminerà i volti di
ognuno di loro, allora e solo allora avrò costruito i pilastri per erigere la
fortezza che li preserverà da ogni minaccia di umana miseria.
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