lunedì 29 giugno 2015

I ricordi sono stanchi






A volte siamo solo una storia da raccontare in quei giorni senza identità, ci possiamo specchiare in particolari e sfiorare i contorni dei ricordi narrati e a volte sopiti, addormentati, ma mai dimenticati.

I ricordi si tengono stretti per mano e diventano nuvole in questo scorcio di primavera, siedono sui gradini delle parole perdute, riposano in un cassetto, nascosti nell’angolo più oscuro per non essere ritrovati.

Si fanno accarezzare dalle pieghe di una biancheria sbiadita dal tempo illuminati da ricami delicatamente colorati. Si confondono tra gli aloni che ingialliscono nel loro inutile ed esasperato vivere.

A volte escono alle prime luci dell’alba per farsi illuminare da una tiepida luce  profumata dagli scaffali polverosi, anonimi e dimenticati.

I  ricordi giocano con le stelle, danzano con le meteore, incidono le loro iniziali sui cuori, ti fissano negli occhi, ti incrociano, ti riconoscono e ti inseguono, non si fanno dimenticare. 
Si nascondono nei dischi in vinile, nelle bobine di un vecchio registratore,  in un baule, in una foto di gruppo, nei libri di scuola. Vorrei salvarli tutti  ma sono stanchi e vogliono  tornare nella loro casa, nella nostra casa.

venerdì 26 giugno 2015

Cigni e condor


Siamo come cigni in un cielo sorvolato da condor

Michael e le sue note



Le persone più belle che abbiamo conosciuto sono quelle che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza, il sacrificio, la perdita e hanno trovato la loro via per uscire dal buio. Si sono addormenati sereni stringendo tra le dita il pudore dei sentimenti e rispettando l’altrui dolore accarezzando i ricordi più belli...
Le note di Michael Jackson sembrano rimbalzare tra una corda vocale e l’altra senza trovare suono. Escono mute senza densità e colore abbandonate dalla solitudine di un mondo che conserva la bellezza di una vita che non lo tradisca ancora.



giovedì 25 giugno 2015

mercoledì 24 giugno 2015

Dentro un libro




Non è facile parlare delle proprie emozioni
mi lascio trasportare
da un fiume di parole.
A volte sono prolissa ed anche noiosa.
Dipingo pensieri come pennellate senza ordine
solo per imbrattare la mente come una tela bianca.
I ricordi si confondono, date, stagioni, volti
si sovrappongono come in un quadro astratto
Se ne stanno tutti là, uno vicino all’altro
con le loro emozioni tenute al chiuso e mai sprigionate
Girovaga mi perdo intorno a un cuore sgualcito
 a una corsa contro il tempo,
barcollo nella ricerca di sorprese ...
e aspetto un miracolo.
 Ma i miracoli non durano mai.
A volte mi piacerebbe essere dentro la storia di un libro...
perchè la vita reale non la scriviamo,
la leggiamo.