domenica 13 marzo 2016

Le stanze di Giovanni Allevi


Può accadere, sullo spunto della musica,
 di ritrovare parti nascoste o sconosciute di sé!



Non si ha il tempo di ambientarsi, 
di scaldare i muscoli degli avambracci e delle spalle, 
di parlare col pianoforte e capire la sua voce,
la sua anima.



Sicuramente una coincidenza.
Eppure ho avuto la sensazione che,

 mentre suonavo in un contesto naturale incantevole e instabile, 
le folate di vento e le improvvise aperture luminose 
seguissero magicamente le mie note.
È più probabile che fossi io 

ad ispirarmi dalla natura in movimento che mi circondava

 

Raccontare come nasce un album non è semplice,
 perché le parole a volte non bastano 
per spiegare la dedizione, la fatica, l’impegno, 
ma anche i sorrisi e l’alchimia
 che si crea tra l’artista e il team che lavora con lui 
per trasferire la musica dal suo cuore e dalle sue mani, 
ad un supporto fisico e digitale
 che ne mantengano tutto il calore,
 l’immediatezza e l’intenzione



Quelle note inconsuete hanno incontrato il cuore della gente 
proprio perché nate in disparte, controcorrente



Ogni volta che entro in un luogo a me sconosciuto,
 una camera d'albergo, un teatro,
 cerco
sempre un punto in cui mi sento a mio agio




 Da ragazzino ricordo le gioiose partite nel cortile. 
Gli amici venivano a chiamarmi al citofono, 
ma dopo il mio ennesimo "devo studiare il pianoforte"
 preferirono desistere.
 Quante volte, suonando Bach, ho ascoltato gli schiamazzi festosi 
provenienti dalla partita sotto casa!
 Ecco, il calcio è un momento di spensieratezza
 che forse non ho mai vissuto.



Davanti quell'applauso, non ho potuto fare altro che chiudere gli occhi, 
sul legno del palco e lasciare che quel l'attimo durasse in eterno!
Grazie da ogni mia cellula.




Il mio consiglio è di seguire il mio esempio: 
non pensate all'opinione altrui, 
concentratevi su quello che vi fa stare bene. 
Sull'amore, sulle vostre passioni. 
E non cadete mai nella tentazione 
di credere che la felicità dipenda dal successo.



Ho avuto davanti agli occhi una scena surreale.
Diverse migliaia di persone hanno fatto un tortuoso percorso a piedi 

per stringersi attorno al mio pianoforte.
 Un silenzio impalpabile, rotto da festosi applausi; 
tante anime nobili e belle unite dall'emozione, 
protese verso le mie note.
 Non riesco ancora a crederci!
Sono stati giorni difficili per me, 

e non potevo ricevere da voi regalo più bello!



C'è un microfono, 
che ti mette in diretto contatto col cuore degli ascoltatori. 
Magari qualcuno è in macchina, qualcuno cucina,
 qualcun altro al bar sorseggia un cappuccino, 
alza lo sguardo e si chiede: cos'è questa musica?
 Se ci penso esco matto!

                           

Resterete sempre nel mio cuore!  
Grazie!
Giovanni

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