venerdì 19 agosto 2016

La regata più bella

Santiago Lange

A 54 anni e dopo un tumore, Santiago Lange rischiava di non partecipare più ai Giochi. Invece ha vinto il primo oro olimpico alla sua sesta partecipazione



Ha vinto diverse volte Santiago Lange, medaglia d’oro assieme a Cecilia Carranza in Nacra17, categoria debuttante nella vela ai Giochi Olimpici di Rio. Il suo è un oro che arriva dopo 12 gare preliminari e una “medal race”, in cui la coppia argentina non è andata particolarmente bene, ottenendo un solo punto nella classifica finale sulla barca australiana. Santiago ha vinto perché a 54 anni è il più anziano velista a Rio e uno dei più vecchi atleti di tutte le Olimpiadi. Vince perché sotto il podio a festeggiare con lui c’erano i figli Yago e Klaus, anche loro in gara a Rio nella categoria 49er. E ha stravinto perché meno di un anno fa, il 22 settembre (giorno del suo compleanno), Lange entrava in una sala operatoria a Barcellona per asportare un tumore maligno che minacciava di portarsi via i suoi polmoni. Gli hanno asportato quasi interamente quello sinistro e gli hanno raccomandato riposo per almeno due mesi; tempo una settimana ed era già in palestra, un mese dopo sulla barca per continuare la preparazione.


Dopo due bronzi ad Atene e Pechino conquistati assieme a Carlos Espinola, Lange aveva deciso di smettere. Architetto navale, aveva iniziato a lavorare con altri team di vela per aiutare a perfezionare l’aerodinamica delle barche. Un piede a Buenos Aires, un altro in giro per il mondo, con base a Barcellona. Poi la federazione internazionale di vela ha deciso di varare la nuova categoria Nacra, una barca leggera e particolarmente veloce, inaugurando allo stesso tempo una nuova frontiera, la coppia mista olimpica. Sono quelle cose che capitano quando devono succedere, l’occasione ideale per ricominciare, perché la vela è difficile da abbandonare. Santiago decide di fare coppia con la promettente Cecilia Carranza, 24 anni più giovane di lui dodicesima a Pechino, ventunesima a Londra. Lui di Buenos Aires, lei della calcistica Rosario, si qualificano per le Olimpiadi in casa, in una gara del circuito mondiale che si svolge sul Rio de la Plata.
Per Cecilia, Lange è un punto di riferimento. Quando lei non era ancora nata lui già navigava, si butta con entusiasmo nella nuova avventura, accettando il ritmo stacanovista e professionista del suo nuovo compagno. Tutto sembra filare per il verso giusto, ma a metà dell’anno scorso Santiago scopre di avere un piccolo tumore al polmone. Deve sottoporsi a controlli periodici, l’evoluzione è imprevedibile. Nel giro di un paio di mesi il responso dei medici è tassativo; bisogna fermarsi ed operarlo, prima che sia troppo tardi. Santiago capisce che non può non farlo ma dice fin da subito che, se l’operazione sarebbe andata bene, i tempi di recupero li avrebbe decisi lui. Non vuole interrompere la corsa per Rio, dopo aver disputato cinque edizioni dei Giochi non vuole perdersi la prima Olimpiade in Sudamerica. Compie 54 anni sotto i ferri e rinasce. In novembre fa già freddo a Barcellona, prende le valige e si trasferisce a Rio.

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