martedì 18 ottobre 2016

Nobel per la letteratura 2016 a Bob Dylan, il boato in sala

Bob Dylan


Il Nobel per la Letteratura 2016 è andato a Bob Dylan per aver "creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana". Lo ha comunicato il Comitato dei Nobel a Stoccolma. L'annuncio è stato accolto dal boato dei presenti in sala. Che l'hanno saputo prima del vincitore. 



Bob Dylan

Dylan ha conquistato il Nobel a vent'anni esatti dalla sua prima candidatura, è il primo americano dai tempi della scrittrice Toni Morrison nel 1993, e il suo nome da oggi s'inserisce tra quelli di Saul Bellow, John Steinbeck e Ernest Hemingway.
Fu il professore Gordon Ball, docente di letteratura dell'Università della Virginia, a indicare Dylan all'Accademia Reale Svedese come meritevole del premio nel settembre 1996. A quella prima candidatura se ne aggiunsero poi altre da studiosi americani di importanti università Usa, ottenendo anche l'appoggio del poeta Allen Ginsberg.
All'epoca Ball spiegò che Dylan era stato proposto "per l'influenza che le sue canzoni e le sue liriche hanno avuto in tutto il mondo, elevando la musica a forma poetica contemporanea". Dai primi anni 2000 il nome di Dylan è stato fatto più volte come possibile candidato, dodici anni fa il suo nome spaccò la giuria dei diciotto membri a vita dell'antica istituzione di Stoccolma. Quello per la letteratura è l'ultimo dei Nobel ad essere annunciato quest'anno. I sei premi saranno consegnati il 10 dicembre, anniversario della morte del fondatore Alfred Nobel, avvenuta nel 1896. 

Bob Dylan


Dylan la storia della musica l'ha plasmata davvero e con scelte sorprendenti, partendo dal folk al quale ancora tutti danno il suo volto giovane con l'armonica tra le labbra e i capelli spettinati, per virare poi di colpo, con un'imprevedibile svolta elettrica negli anni '60, fino alla conversione al credo dei Cristiani rinati o al recente approdo agli spot pubblicitari, Victoria's Secret compreso. Un ribelle che non ama salutare, e menestrello resta la definizione più stridente per descriverlo. Dylan viene criticato, resta amato e il pubblico paziente di fronte al genio è andato in massa anche alla sua recente performance al Desert trip di Coachella, California, dove ovviamente ha di nuovo stravolto il suo repertorio. È salito sul palco senza salutare, è sceso nello stesso modo, dando le spalle. Facendo spallucce. Un festival importante, dove c'erano anche Rolling Stones, Paul McCartney, Neil Young.


Bob Dylan


Resta un gigante della cultura degli ultimi cinquant'anni. Come ha detto Bruce Springsteen nel discorso a gennaio 1988, alla cerimonia di inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame: "Bob ha liberato le nostre menti nello stesso modo in cui Elvis ha liberato il nostro corpo. Ci ha dimostrato che il fatto che questa musica abbia una natura essenzialmente fisica non significa che sia contro l'intelletto".


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