venerdì 21 ottobre 2016

Segreto di Stato

 Ilaria Alpi

La mamma di Ilaria Alpi: "Contenta per Hassan ma angosciata: presi in giro da 23 anni"
"Sono felice per Hashi Omar Hassan, finalmente assolto e libero. Ma sono depressa perché perché 23 anni sono passati per niente: dobbiamo ricominciare da capo. Depistaggi e bugie: se non ci hanno dato giustizia finora, non ce la danno più. Mi sono battuta per la verità sulla morte di mia figlia, ma ora non so se ho la forza di continuare". Così Luciana, la madre di Ilaria Alpi, commenta l'assoluzione di Hashi Omar Hassan, unico condannato per gli omicidi della giornalista e dell'operatore Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio il 20 marzo del 1994.

Luciana Alpi

martedì 18 ottobre 2016

Le stanze di Bob

menestrello senza tempo.
menestrello senza tempo.
menestrello senza tempo.
Menestrello senza tempo


il compositore,il paroliere,e lo strumentista.
Il compositore, il paroliere e lo strumentista


Blowin' in the wind
"Blowin' in the wind"


La letteratura non è solo poesia-prosa- teatro


Il menestrello di Duluth


Testi "assoluti"



Harmony

Nobel per la letteratura 2016 a Bob Dylan, il boato in sala

Bob Dylan


Il Nobel per la Letteratura 2016 è andato a Bob Dylan per aver "creato una nuova espressione poetica nell'ambito della tradizione della grande canzone americana". Lo ha comunicato il Comitato dei Nobel a Stoccolma. L'annuncio è stato accolto dal boato dei presenti in sala. Che l'hanno saputo prima del vincitore. 



Bob Dylan

Dylan ha conquistato il Nobel a vent'anni esatti dalla sua prima candidatura, è il primo americano dai tempi della scrittrice Toni Morrison nel 1993, e il suo nome da oggi s'inserisce tra quelli di Saul Bellow, John Steinbeck e Ernest Hemingway.
Fu il professore Gordon Ball, docente di letteratura dell'Università della Virginia, a indicare Dylan all'Accademia Reale Svedese come meritevole del premio nel settembre 1996. A quella prima candidatura se ne aggiunsero poi altre da studiosi americani di importanti università Usa, ottenendo anche l'appoggio del poeta Allen Ginsberg.
All'epoca Ball spiegò che Dylan era stato proposto "per l'influenza che le sue canzoni e le sue liriche hanno avuto in tutto il mondo, elevando la musica a forma poetica contemporanea". Dai primi anni 2000 il nome di Dylan è stato fatto più volte come possibile candidato, dodici anni fa il suo nome spaccò la giuria dei diciotto membri a vita dell'antica istituzione di Stoccolma. Quello per la letteratura è l'ultimo dei Nobel ad essere annunciato quest'anno. I sei premi saranno consegnati il 10 dicembre, anniversario della morte del fondatore Alfred Nobel, avvenuta nel 1896. 

Bob Dylan


Dylan la storia della musica l'ha plasmata davvero e con scelte sorprendenti, partendo dal folk al quale ancora tutti danno il suo volto giovane con l'armonica tra le labbra e i capelli spettinati, per virare poi di colpo, con un'imprevedibile svolta elettrica negli anni '60, fino alla conversione al credo dei Cristiani rinati o al recente approdo agli spot pubblicitari, Victoria's Secret compreso. Un ribelle che non ama salutare, e menestrello resta la definizione più stridente per descriverlo. Dylan viene criticato, resta amato e il pubblico paziente di fronte al genio è andato in massa anche alla sua recente performance al Desert trip di Coachella, California, dove ovviamente ha di nuovo stravolto il suo repertorio. È salito sul palco senza salutare, è sceso nello stesso modo, dando le spalle. Facendo spallucce. Un festival importante, dove c'erano anche Rolling Stones, Paul McCartney, Neil Young.


Bob Dylan


Resta un gigante della cultura degli ultimi cinquant'anni. Come ha detto Bruce Springsteen nel discorso a gennaio 1988, alla cerimonia di inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame: "Bob ha liberato le nostre menti nello stesso modo in cui Elvis ha liberato il nostro corpo. Ci ha dimostrato che il fatto che questa musica abbia una natura essenzialmente fisica non significa che sia contro l'intelletto".


sabato 15 ottobre 2016

Dario Fo, il Maestro

Dario Fo
 
Cosa aspettiamo a batterti le mani?
Il mio breve saluto al Maestro Dario Fo.
Caro Maestro,
ecco la tua ultima serata a Teatro.
Stanotte, le porte di questo Grande Teatro si chiuderanno e Tu resterai lì, Tu, solo, nel silenzio del tuo ultimo respiro già spirato, nel silenzio di un palcoscenico di Teatro che, ancora una volta, si accorderà con te in un unico ed eterno dialogo di silenzio con queste mura, che son state una delle tue case, che hai onorato e ti hanno onorato.
E ancora una volta, ci lascerai, più che mai, senza respiro, in questa unica e irrepetibile pièce.
E’ questa
ancora
una tua Prima,
in Mondo Visione,
in Mondo Emozione.
Cosa aspettiamo a batterti le mani…?

Franca Rame e Dario Fo

venerdì 14 ottobre 2016

Caramelle


Ho contato i miei anni ed ho scoperto che ho meno tempo rispetto a quanto ho vissuto finora...
Mi sento come quella bimba a cui regalano un sacchetto di caramelle: le prime le mangia felice e in fretta, ma, quando si accorge che gliene rimangono poche, comincia a gustarle profondamente.
Non ho tempo per sopportare persone assurde.
Non ho tempo da perdere per sciocchezze.
Non ho tempo per “EGO” gonfiati.
Non ho tempo per i manipolatori e gli arrivisti.
Non ho tempo per gli invidiosi che cercano di discreditare i più capaci per appropriarsi del loro talento e dei loro risultati.
Detesto, e ne sono testimone, gli effetti che genera la lotta per un incarico importante.
Non ho tempo per le persone che non discutono sui contenuti, ma solo sui títoli...
Ho poco tempo per discutere di beni materiali o posizioni sociali.
E con così poche caramelle nel sacchetto...adesso voglio vivere tra gli esseri umani, tra le persone sensibili.
Gente che sappia amare e ironizzare sulla propria ingenuità e sui propri errori.
Gente che non si vanti dei propri lussi e delle proprie ricchezze.
Gente che non si consideri eletta anzitempo.
Gente che non sfugga alle propri responsabilità.
Gente sincera che difenda la dignità umana, con gente che desideri solo vivere con onestà e rettitudine.
Perché solo l’essenziale é ciò che fa sì che la vita valga la pena viverla.
Voglio circondarmi di gente che sappia arrivare al cuore delle altre persone.

lunedì 10 ottobre 2016

Belle storie di autonomia



Francesco ha preso la patente, Andrea è stato assunto a tempo indeterminato in un Café, Elena e Spartaco hanno coronato il loro sogno di vivere insieme, Fabio è stato assunto in un’azienda. Traguardi che per molte persone possono sembrare normalissimi ma che fino a non molto tempo fa per alcune erano solo un miraggio.

La Giornata Nazionale delle persone con sindrome di Down, che ricorre il 9 ottobre, è dedicata a tutti questi ragazzi che, grazie al supporto delle famiglie e delle comunità nelle quali vivono, riescono a realizzare una personale dimensione di autonomia, ciascuno secondo le proprie possibilità.

Sul tema dell’inclusione delle persone con sindrome di Down il CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) aveva incentrato la campagna e il corto “Tu come mi vedi?”, con protagoniste l’attrice statunitense Olivia Wilde e AnnaRose. Un video diffuso per contribuire ad un cambiamento culturale, ovvero percepire la disabilità come una delle sfaccettature della diversità, volgendo lo sguardo oltre gli stereotipi.

E’ lo stesso CoorDown a raccogliere e raccontare le storie di alcuni ragazzi che si stanno impegnando al massimo per la propria autonomia. Come Francesco, 21enne di Brugnera (Pordenone, Friuli Venezia Giulia) che la scorsa estate si è diplomato all’Ipssar di Vittorio Veneto con il voto 82/100 nella sezione enogastronomia e ha da poco superato l’esame per il conseguimento della patente B. Francesco, nato con una forma a mosaico di sindrome di Down, oltre alla cucina ha una grande passione per la ginnastica artistica acrobatica che pratica da qualche anno con ottimi risultati.

Un’altra bella storia che arriva da Pordenone è quella di Elena e Spartaco: dopo un lungo e graduale percorso verso l’autonomia sono riusciti a coronare il loro sogno di vivere insieme. Sono stati tra i primi a seguire il progetto di vita indipendente “Casa al Sole”, avviato nel 2001 per volontà di alcuni genitori e gestito dalla Fondazione Down Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l’AAS 5 Friuli Occidentale. Anche Riccardo e Matteo sono due ragazzi che da qualche mese vivono da soli in uno degli appartamenti del progetto “Io sogno per me”, gestito dalla Fondazione “Più di un Sogno” di San Giovanni Lupatolo (Verona, Veneto).

Da Firenze arriva un interessante progetto di inclusione lavorativa, nato dalla collaborazione tra l’Associazione Trisomia 21 e l’Unicoop, che coinvolge Andrea, Gragor, Martina, Francesco e Laura. Dopo un periodo di formazione, i ragazzi sono stati assunti a tempo indeterminato al Milleluci Café di Firenze, del quale hanno scelto il nome immaginando un posto pieno di luce ed energia. Sempre a Firenze lavora Sara, assunta nell’Apple Store di piazza della Repubblica grazie alla sua determinazione e ad un percorso di formazione e inserimento dell’Associazione Trisomia 21 Onlus.

Esperienze simili arrivano da Torino, dove Andrea, dopo un corso di formazione organizzato dall’associazione Air Down di Torino è stato assunto a tempo indeterminato da “La Granda -Hamburgeria di Eataly”; Fabio invece ha intrapreso un percorso di formazione professionale e dopo uno stage di 6 mesi è stato assunto dall’azienda Tiger con un contratto part-time a tempo determinato e concrete prospettive di rinnovo; Alberto ha conseguito il diploma di tecnico turistico e ha poi frequentato un corso di 300 ore per addetto alle vendite. Subito dopo è arrivato il tirocinio presso Eataly al termine del quale l’azienda lo ha assunto con contratto a tempo indeterminato. Anche Francesco, che vive a Napoli e ha da poco compiuto 26 anni, ha realizzato il suo desiderio: lavora stabilmente al Veritas, un ristorante gourmet nel cuore della città, poco lontano da Mergellina. Oltre ad apparecchiare e preparare la sala sta seguendo un corso professionale per imparare a fare la pizza che tanto ama.






Spartaco Elena Casa al Sole

Andrea e i ragazzi del Milleluci Café - Firenze

Francesco - Napoli

Francesco - Pordenone

 Alberto Eataly - Torino