venerdì 4 ottobre 2019

San Francesco



Dedicata ai dimenticati, a quelli che hanno tasche vuote in cappotti pesanti e si ritrovano orfani alla fine dei loro giorni, all'ombra di una cecità emotiva. Dedicata ai maestri di vita che scivolano via senza rumore, a quelli che brillano dietro l’espressione dell’anima e finiscono ingoiati dalla comune grettezza. Dedicata a chi  non ha più battiti regolari e si perde nei ricordi su un candido foglio, in un fazzoletto intriso di gocce di vento e di memorie ferite. 

Dedicata a chi non lascia in eredità moneta, ma emozioni che sappiano volare alte senza ali. 

giovedì 4 luglio 2019

Una monetina per Charlot



E’ fin troppo semplice dimenticare la musica che accompagna una breve villeggiatura al mare; quella che ti segue dal bar all'ombrellone, dal passeggio pre-serale dei bicchieroni colorati alle auto-concerto che sfrecciano fino a notte tarda. Ritmo e musica che per lo più ambiscono al rito della macro aggregazione, dal quale mi sento così lontano, ma senza dubbio efficace alla vendita di un qualsiasi prodotto.
Niente a che vedere con la melodia che mi accompagna nella strada buia verso il viale alberato, e che, sempre più nitida, assorbe tutta la mia attenzione. Le ombre sembrano tornare protagoniste tra le note delicate e intime, mentre di fronte si materializza una figura scura che beneficia di una luccicante vetrina per bimbi.
Ora la melodia trova piena collocazione nei miei ricordi più lontani, delle calde sere di Natale, quando i buoni sentimenti e i toni polverosi del bianco e nero erano inconfondibili vestiti del cinema di Charlie Chaplin.
Le persone transitano per lo più distratte, qualcuno accenna a un sorriso, un gruppetto di giovanissimi irride senza complimenti questa figura a mio avviso così poetica, ma che, nel mio immaginario, sembra pronta a muoversi, anzi di più, nell’imminenza di una grottesca sortita a base di calci e di una inaspettata agilità, non violente, ma chiarificatrici.
Mi avvicino con mia figlia e porgo la monetina, cercando le poche parole giuste da sospirare allo sguardo curioso di lei. Lui risponde dolcemente, con formidabile mimica. Mi sento toccato nelle corde a me più care, quelle fotografiche ad esempio, tanto che chiedo di poter usare la mia fedele compatta. La risposta è una chicca di eleganza e compartecipazione da vedere e rivedere, e così il commiato. Mi allontano ma seguo con lo sguardo la sua invidiabile staticità, con un filo di malinconia, pensando che quella volta a Montmartre il suo collega non era stato così bravo.


(Foto e testo di Michele Ciavarella)

venerdì 22 marzo 2019

Sono presente nell'essenza



Ti ho cercato tra la gente, nel profumo del vento, tra le pieghe delle giacche, tra i cappotti mai indossati, nella cravatte colorate. Ti ho cercato nei fiori di campo che raccoglievi, nelle violette che mettevi nel taschino la domenica mattina, nei colori della primavera, nel profumo di salsedine d’estate, nella musica che adoravi. 
Ti ho cercato nella fragranza di un dopobarba, nello scampanellio di una bici, in una ventiquattrore, nelle fotografie stropicciate tenute in un portafoglio, ti ho cercato tra la gente, ma nessuno ti somigliava e così ti ho riposto tra i ricordi. 
Ti ho messo nel cassetto della memoria, tra le tue penne, i tuoi vinili, i tuoi dipinti, le tue foto, le tue poesie e nell’anello che mi regalasti per i miei diciott’anni e che indosso sempre prima di uscire, sai? Lo metto tutti i giorni e lo metto su un vestito magari inadeguato o nelle tasche di un ricordo quando l'anima ha troppo freddo.
Un giorno fosti tu a cercarmi dicendomi “Io sono presente nell’essenza” ed io dolcemente mi riaddormentai…